A TRE VOCI
A tre voci
Concerto per voce, clarinetto e pianoforte
Progetto a cura dei Maestri Angelo Clemente e Vito Liuzzi (scuola di clarinetto – Dipartimento di strumenti a fiato)
e della prof.ssa Raffaella Migailo (settore di accompagnamento pianistico – Gruppo dipartimentale di Discipline pratiche)
Con gli studenti dei corsi di clarinetto, di maestro sostituto, di pratica dell’accompagnamento.
Con la collaborazione delle allieve della classe di canto della prof.ssa M. G. Pani
SABATO 20 Maggio 2017, ore 20.15
Salone del Conservatorio
Ingresso libero
PROGRAMMA
J. W. Kalliwoda (1801-1866) Heimathlied op. 117 (pubblicato 1857)
LinLin Wei, soprano
Antonio Magno, clarinetto
Francesca Carrino, pianoforte
L. Spohr (1784-1859) Sechs deutche Lieder op. 103 (1837)
Sei still mein Herz
Zwiegesang
Sensucht
Wiegelied
Das heimliche Lied
Wach auf
Tiziana Portoghese, mezzosoprano
Caterina Santoro, clarinetto
Raffaella Migailo, pianoforte
C. Kreutzer(1780-1849) Das Mühlrad (pubblicato 1857)
Mariagrazia Pacifico, mezzosoprano
Vito Brandi, clarinetto
Giulia Palmisani, pianoforte
G. Donizetti (1797-1848) Or che la notte invita (1835?)
Domenica Santoro, soprano
Nicola Santamaria, clarinetto
Francesca Carrino, pianoforte
M. Garwood (1927-2015) Six Japanese Songs (1965)
Loneliness
From “Essences”
Iris – Shushiki
Death Song.
Two White Butterlies
Snow
Tiziana Portoghese, mezzoprano
Annachiara Griesi, clarinetto
Raffaella Migailo, pianoforte
F. Schubert (1797-1828) Der Hirt auf dem Felsen op. post. 129 D 965
LinLin Wei, soprano
Fabrizio Lillo, clarinetto
Giulia Palmisani, pianoforte
J. W. Kalliwoda Fida, silenziosa, pacifica valle (anonimo)
Fida, silenziosa, pacifica valle
Familiari mi sono le tue casupole;
Ami pure il mondo offrirmi
Tutte le sue ricchezze,
fida, silenziosa, pacifica valle
neppure in cambio di innumerevoli beni
baratterei la mia cara valle!
Ridente salgo in alto di buon mattino
Per guardarmi intorno dalla cima di una collina,
e il mio sguardo spazia libero e sereno
senza restrizione alcuna
e si ristora in lungo e in largo
con la magnificenza del paesaggio!
Del verde di questa bella valle
Affascina e avvince poi il mio sguardo,
l’abbelliscono gli sforzi di un abitante solerte
così da farmene venir voglia;
esiti ad andarci? Oh, no!
Solo una può essere la mia patria! (traduzione di Francesca Romana Borrelli)
L. SpohrSei canzoni tedesche
Taci, cuore mio (C. B. v. Schweiter)
Serbavo la speranza in fondo al cuore,
mi affidavo a lei, che mi amasse,
mi brillavano gli occhi di gioia,
quando mi inondava il suo incanto,
quando ascoltavo la sua voce seducente.
Nella tempesta ne svanisce l'eco.
Taci, cuore mio, non ci pensare,
è questa ora la realtà, il resto era illusione.
La terra mi sta davanti, come in un sogno primaverile,
mi muovo, ebbro di voluttà, per l'aria tiepida di luce,
mi fiorisce l'anima in petto,
la bella stagione dell'amore si ridesta in me.
Ma il gelo mi scorre dentro
Ma nell’anima è notte.
Taci, cuore mio, non ci pensare,
è questa la realtà, il resto era illusione.
Ho costruito di fiori e di luce del sole
Un ponte attraverso la vita,
su cui camminavo fra serti d’alloro,
consacrato ai più alti ideali,
la mia gratitudine degli uomini era il mio più bel compenso.
Ma ride forte la folla, con scherno insolente.
Taci, cuore mio, non ci pensare,
è questa la realtà, il resto era illusione.
Duetto (R. Reinick)
Tra le fronde di lillà stava un uccellino
nella quieta, dolce notte di maggio,
là sotto, tra l'erba alta, una fanciulla
nella quieta, dolce notte di maggio.
Cantava la fanciulla, l'uccellino stava muto,
cantava l'uccellino, la fanciulla lo ascoltava,
e da lontano si udiva
il duplice canto,
per tutta la valle risplendente di luna.
Che cosa cantava l'uccellino fra i rami
nella quieta, dolce notte di maggio?
E che cosa mai cantava la fanciulla
nella quieta, dolce notte di maggio?
Del sole primaverile l'uccellino,
delle gioie dell'amore la fanciulla;
come questo canto
giungeva al cuore,
non lo dimenticherò per tutta la vita.
Nostalgia (E. Geibel)
Guardo nel mio cuore e guardo nel mondo,
fin che dagli occhi non cada la lacrima ardente
splende lontano l'orizzonte di luce d'oro,
ma mi trattiene il Nord, non lo raggiungo.
Sono così stretti i limiti, e il mondo così vasto,
e così fuggevole il tempo!
Conosco un paese dove nel verde assolato
brillano i grappoli sui templi sommersi,
dove l'onda purpurea schiuma sulla riva
e di futuri cantori sogna l'alloro.
Da lontano chiama il desiderio,
ed io non posso andarci.
Oh, avessi le ali per volare nell'azzurro del cielo,
e bagnarmi nel profumo del sole!
Ma invano! E ora dopo ora il tempo passa,
piango la gioventù, sotterro il canto.
Sono così stretti i limiti, e il mondo così vasto,
e così fuggevole il tempo.
Ninna nanna (H. von Fallersleben)
Tutto tace in dolce pace,
bimbo mio, dormi anche tu.
Là sussurra il venticello,
dormi, dormi, bimbo bello.
Tieni chiusi quegli occhietti
che saran come boccioli
e col sole, col calore
sbocceranno come un fiore.
E guardando i fiorellini,
su quegli occhi ti do baci,
e la mamma lo sa già
che la primavera è qua.
Il canto segreto (E. Koch)
Esistono dolori segreti
che il labbro non esprime,
chiusi nel cuore,
restano ignoti al mondo.
Esiste una segreta nostalgia,
che sempre fugge la luce,
esistono lacrime segrete
che gli altri non vedono.
Esiste un tacito abbandono
in un mondo interiore,
dove chiamano pascoli tranquilli
rischiarati dallo splendore delle stelle,
dove sulle barriere cadute
l'anima costruisce il suo cielo,
e gioiosa affida
il labbro ai pensieri.
Esiste un quieto svanire
nel dolore muto e continuo,
e nessuno può vedere
il peso che grava sul cuore.
Non dice che cosa gli manca,
e quando per la pena si spezza,
esangue e tremante,
gli altri non lo vedono.
Esiste un dolce sonno,
dove regna soave pace,
dove tacita quiete guarisce
i dolori dell'anima stanca.
E c'è una bella speranza
che vola sopra il mondo,
là dove il cuore pieno d'amore
si apre agli altri cuori
Destati (anonimo)
Che fai così triste e pensieroso?
Ah, già da tempo l'amore si è svegliato!
Senti questo suono, dappertutto?
Gli uccellini cantano dolcemente,
da un albero spoglio si stacca una fogliolina,
la vita scorre da rami e ramoscelli.
La gocciolina scivola giù dai pendii del bosco,
il ruscelletto saltella gorgogliando,
il cielo si china sulle onde chiare,
l'azzurro si mostra meraviglioso,
gaia armonia di forma e suono,
eterna unione nell'eterno desiderio!
C. Kreutzer La ruota del mulino (di L. Uhland, basato su un testo di J. K. B. von Eichendorff)
In quella valle, laggiù,
gira la ruota di un mulino,
la mia bella è scomparsa,
che abitava là.
Lei mi ha giurato fede,
mi ha dato un anello,
ma ha rotto la promessa,
l’anellino si è spezzato.
Vorrei essere un cantore errante,
andare per il mondo
a cantare le mie melodie
di casa in casa.
Vorrei essere un cavaliere,
correre nella battaglia cruenta,
e giacere solo, nella fredda notte,
davanti a un tacito fuoco.
Sento la ruota di un mulino che gira,
e non so cosa voglio.
Meglio di tutto, vorrei morire,
almeno così avrei pace! (traduzione di Amelia Maria Imbarrato)
M. Garwood Sei canzoni giapponesi
Solitudine (Hashin)
Non tutto il cielo
Non tutta la terra
Ma ancora i fiocchi di neve cadono
Da Essenze (Robinson)
Per favore, adagiati sulle mie labbra,
Dolce farfalla
Le punte delle tue dita
Iris (Shushiki)
Morte le mie vecchie speranze
E asciugati i mie sogni
Ma ancora, Iris, fiorisci ogni primavera.
Canzone della morte (Anonimo)
Ho conosciuto gli amanti
La fioritura di ciliegio
L’usignolo
Posso dormire soddisfatto
Due bianche farfalle (Basho)
Ci incontreremo ancora
Qui nella tua tomba che fiorisce
Due bianche farfalle
Neve (Joso)
La neve sussurra per tutto il giorno
Che la terra è scomparsa
Lasciando solo il cielo
F. Schubert Il pastore sulla roccia (W. Müller, H. von Chézy)
Quando sto sulla cima, più alta,
guardo giù nella valle profonda,
e canto:
dalle remote profondità della valle oscura
si alza l'eco e rimbomba
dai precipizi rocciosi.
Quanto più lontano giunge la mia voce,
tanto più chiara mi ritorna l'eco
dal basso.
Il mio amore abita lontano da me,
per questo anelo tanto caldamente a lei,
di là.
Di profondo dolore mi struggo,
la gioia mia è scomparsa,
m'è svanita la speranza sulla terra,
resto qui tanto solo.
Così nostalgico risuonò nel bosco il canto,
così nostalgico risuonò nella notte,
attrae i cuori verso il cielo,
con meravigliosa potenza.
Verrà la primavera,
la primavera, la mia amica,
ora dunque mi preparo,
pronto per il cammino.
Quanto più lontano giunge la mia voce,
tanto più chiara mi ritorna l'eco
dal basso. (traduzione di P. Soresina)